BOTANICA
La pera picciòla è un frutto quasi dimenticato dalla cultura botanica sopravvissuto solo grazie alla perspicacia dell’uomo che lo ha conservato nella piccolissima area amiatina come la fascia pre-boschiva quasi interamente occupata dal comune di Abbadia San Salvatore. il pero è localizzato in un areale a circa 800 metri di altitudine e questo fa supporre una sua attitudine peculiarmente montana. E pianta alta fino a sei metri. Il frutto, tardivo è trottoliforme con un diametro fino a mm. 43 circa. Ha un peduncolo lunghissimo che può arrivare fino a mm. 53 circa. Le foglie hanno un picciolo che è lungo circa 1/3 del peduncolo (circa 32 mm)ed una lamina fogliare con margine seghettato. La pera picciola è immangiabile cruda perché legnosa ed aspro con una pasta ricca di granuli legnosi (lignina) ma cotta questa pera si trasforma sembra contenere miele tanto è dolce .
IN CUCINA
Ad Abbadia San Salvatore da sempre si magia cotto con le castagne e le patate, e le ragioni di questa consuetudine forse vanno ricercate nella volontà di economizzare sia sulle poche cose che l’economia di montagna un tempo offriva, sia nel fatto che con la solita acqua calda si otteneva, pere+castagne+patate comunque sia qui da noi è entrato nell’uso comune il mangiare castagne e pere picciòle nel periodo autunnale. Nel Settembre 2011 è stato pubblicato da edizioni EFFIGI di Arcidosso (GR) un libro dal titolo Pera picciòla grande in cucina che raccoglie un centinaio di ricette realizzate da altrettanti chef di ristoranti rappresentativi di sette province dl cento Italia. Il libro è diviso in sei sezioni: Antipasti, primi piatti, secondi, contorni, dolci e sfiziosità. Principalmente viene proposta con carne ma anche con primo e fra le sfiziosità ci fa piacere ricordare le pizze alla pera picciòla, la fonduta oppure pesci marinati (come il Coregone di Bolsena) alla pera picciòla. Il ratafià è un liquore in cui la pera viene omogeneizzata e messa a macerare con arancio scorza e succo. E’ un prodotto da proporre con dolci asciutti (fatti con pan di spagna) ma anche come base per long drinks insieme a spumante oppure succo di arancio, pompelmo, ananas etc. magari con sfiziose varianti (gin, angustura, bitter…) A partire dall’anno 2013 viene prodotta anche la pera in agrodolce di cui ci fa piacere segnalare alcune recensioni favorevoli su siti di cucina.
ASSOCIAZIONE CULTURALE
L’associazione culturale “pera picciola” è stata fondata nel 2008 e ha organizzato un convegno dal titolo LA PERA PICCIOLA – la dimenticata dal gusto unico – dimenticata perché non ci risultano essere pubblicazioni botaniche e non in cui la si cita. In seguito su indicazione di studiosi accorti siamo venuti a conoscenza che esiste una prestigiosa testimonianza che descrive verosimilmente il frutto definendolo P. PICCIOLONA ed è la testimonianza del grande botanico fiorentino Pier Antonio Micheli che nel 1700 ce ne lascia una descrizione minuziosa (enumeratio quarundam rariorum plantarum). Per avere un’idea dell’aspetto che potevano avere le pere qualche secolo fa ci è di grande aiuto osservare il quandro del pittore della corte medicea Bartolomeo BIMBI che immortala ben 115 varietà di pere.
BIODIVERSITÀ
L’Associazione ritiene meritevole di rilievo gli aspetti legati alla biodiversità ed in particolare un frutto come la pera picciola, che ha la caratteristica di resistere naturalmente alle malattie, attacchi crittogamici e aggressioni parassitarie, e pone l’accento sulla preservazione di alcune specie in estinzione su cui sarà necessario un approfondimento scientifico (pensiamo alle ricerche in parte alternative a quelle dell’OGM) .